Ogni anno, puntuale come un reality trash in prima serata, arriva la scadenza dell’IMU. E, altrettanto puntuali, arrivano i clienti stupiti come se avessero visto un UFO atterrare nel cortile di casa:
“Ma davvero devo pagare l’IMU anche quest’anno?”
E tu lì, con la faccia serena del tributarista zen, a spiegare (per la settima volta) che sì, se possiedi due appartamenti, un garage, un terreno agricolo e una mansarda inagibile del 1978, l’IMU non è un’opinione. È realtà fiscale.
🧠 Memoria selettiva (del contribuente medio)
Sembra che alcuni clienti subiscano una specie di amnesia ciclica, un blackout contabile che si attiva solo in due momenti dell’anno:
- Giugno
- Dicembre
In quei giorni, dimenticano:
- Di avere proprietà.
- Di averle dichiarate.
- Di aver già pagato l’IMU l’anno scorso (e l’anno prima ancora).
- E, ovviamente, di avere un consulente che glielo ha detto più volte.
📞 Dialoghi surreali dal centralino
“Scusi, ma l’IMU non l’avevo già pagata?”
“Sì, a dicembre dell’anno scorso. Ora c’è l’acconto.”
“Ah, quindi devo pagare ancora?”
“Sì, come ogni anno. Salvo che abbia venduto tutto e non me lo abbia detto…”
🏠 L’illusione dell’invisibilità immobiliare
C’è un cliente che, con assoluta convinzione, dice:
“Ma io ci vado solo d’estate, in quella casa!”
Come se l’utilizzo stagionale azzerasse il fisco.
Altri invece adottano il metodo “occhio non vede, IMU non duole”: se non si parla della casa in montagna, magari scompare anche dalle banche dati catastali.
Spoiler: non funziona.
🧾 Epilogo: si paga, si ride (e si segna in agenda)
Alla fine, tra una risata amara e un F24, si risolve tutto.
Qualcuno ti ringrazia, qualcuno brontola, qualcuno fa finta di niente… fino alla prossima scadenza, quando tutto ricomincerà da capo.
PS: Se anche tu sei quel tipo di cliente che si dimentica delle sue case… tranquillo, ti vogliamo bene lo stesso.
Ma almeno offrici un caffè mentre ti stampiamo il modello F24 😄
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